Ci stiamo avvicinando alla festa nazionale del 1° agosto e quindi ci sembra più che doveroso segnalarvi alcune curiosità e note storiche sul nostro vessillo nazionale, che ha parecchi punti di forza, oltre a quello di assomigliare al segno matematico, ingigantito, dell’addizione, una delle quattro operazioni fondamentali dell'aritmetica.
Una premessa. Le informazioni contenute in questo testo sono state tratte in gran parte da un articolo pubblicato lo scorso 17 maggio sul portale d'informazione Swissinfo.
Innanzitutto, e non è poca cosa, è l’unica bandiera nazionale al mondo di forma quadrata, con l’eccezione di quella del Vaticano. La bandiera svizzera ha però il vantaggio, rispetto a quella dello Stato pontificio, di essere più versatile: non importa infatti quale lato si utilizza come base, sarà sempre nel verso giusto.
La croce svizzera (tecnicamente una croce greca) è un simbolo immediatamente riconoscibile e minimalista, il che la rende molto apprezzata anche nel settore del graphic design.
Passiamo alla simbologia. Si sente sovente dire che il fatto di essere quadrata e uniforme sia un richiamo ai valori della neutralità, della democrazia e della libertà e che le quattro braccia della croce rappresentino le quattro lingue nazionali, distinte tra di loro, ma unite. Benché queste affermazioni siano molto suggestive, non hanno però alcun riscontro storico.
Un po' di storia. La prima bandiera ufficiale svizzera non era così come la conosciamo oggi; era infatti un tricolore. Nel 1798 la Svizzera divenne infatti una repubblica (la Repubblica elvetica) sotto la spinta francese. In quel periodo venne introdotto anche il franco svizzero e il nostro Paese adottò la sua prima bandiera ufficiale, un tricolore appunto (... sembra che Napoleone avesse un debole per i tricolori!). Pensate, la bandiera dell’allora Repubblica elvetica aveva gli stessi colori dell’odierna bandiera del Mali: verde, rosso e giallo. Ma come sappiano, il tentativo di far diventare la Svizzera uno Stato unitario durò molto poco, solo 5 anni (1798 - 1803). Lo stesso Napoleone disse: “La natura ha fatto il vostro Stato federativo. Volerla vincere non può essere da uomo saggio”. La Repubblica elvetica ebbe fine nel 1803 e con essa il suo vessillo tricolore.
Dopo il tricolore, non si è cercato lontano per il nuovo vessillo da adottare. In fin dei conti la croce bianca su sfondo rosso esisteva già da secoli. Infatti, il primo utilizzo attestato di questo simbolo (che sarebbe poi evoluto a quello attuale), risale al 1339 quando, durante la battaglia di Laupen, le truppe bernesi e confederate, opposte a Friburgo e ai feudatari dei territori di Borgogna e degli Asburgo, si cucirono sulla cotta di maglia una croce bianca per riconoscersi e per non farsi uccidere dagli alleati. Sull’origine della croce svizzera esistono tre ipotesi (in ordine di plausibilità crescente); così indica il Dizionario storico della Svizzera:
- dalla legione tebana e dal culto del suo comandante, San Maurizio;
- dalla bandiera di guerra del Sacro romano impero;
- dai simboli della passione di Cristo, particolarmente venerati nella Svizzera centrale.
Sta di fatto che la croce bianca, spesso su campo rosso (forse un riferimento al sangue di Cristo), si ritroverà per più di un secolo sotto diverse forme sulle armature e sui vessilli dei soldati elvetici, nelle truppe miste formate da militi di cantoni diversi e in quelle dei mercenari.
Alla fine del Medioevo però questa usanza cadde in disuso, ma la croce bianca su sfondo rosso restò comunque il simbolo riconosciuto in tutta Europa di quello "strano e complesso sistema di alleanze tra i 13 Cantoni" di quel tempo, conosciuto come “Vecchia Conf/ederazione”.
Ma ritorniamo alla fine della Repubblica elvetica. Diversi storici attribuiscono a Niklaus Franz von Bachmann (1740 - 1831), che era alla testa dei reggimenti di emigranti svizzeri al servizio di Austria e Gran Bretagna durante la Seconda guerra di coalizione antifrancese, la nascita dell’odierna nostra bandiera. Nel 1800 egli assegnò infatti alle sue truppe uno stendardo molto simile alla bandiera odierna. Nel 1814, la Dieta federale dichiarò che la Croce svizzera diventasse l’emblema ufficiale della Confederazione, simbolo che fa bella mostra di sé anche sul Patto Federale del 1815. Da quel momento le forze progressiste e nazionaliste della popolazione (in particolare club di ginnastica, associazioni di tiratori e cori) iniziarono a adottarla.
La creazione della prima bandiera militare unitaria fu invece introdotta nel 1840 per iniziativa del futuro generale Guillaume Henri Dufour. Ogni contingente cantonale di fanteria era rappresentato da una croce su sfondo rosso sulla quale lettere dorate indicavano il nome del Cantone. La Costituzione federale del 1848 – che sancisce la nascita della Svizzera come la conosciamo oggi – ne impose l’uso a tutte le truppe.
L’origine militare è quindi il motivo della particolarità quadrata della bandiera svizzera odierna. Le bandiere di guerra dell’epoca, infatti, erano generalmente tutte quadrate.
La forma della croce è indicata per legge dal 1889, quando il Consiglio federale stabilì definitivamente che “lo stemma della Confederazione è una croce bianca verticale, libera, in campo rosso, i bracci della quale, eguali fra loro, sono di un sesto più lunghi che larghi”, diversa quindi dalla bandiera militare di Dufour, considerata da molti troppo inestetica. Questa decisione mise finalmente nero su bianco la forma esatta della croce. Nulla indicava tuttavia sulle sue proporzioni rispetto ai bordi, quale tipo di rosso dovesse essere utilizzato e tantomeno che la bandiera doveva essere quadrata. Per molto tempo è stata quindi solo una questione di tradizione. Per avere finalmente delle direttive chiare e univoche si è dovuto attendere addirittura il 2017, pochi anni fa quindi, con l’entrata in vigore di una modifica della Legge federale per la protezione degli stemmi pubblici e di altri segni.
Concludiamo questo articolo con due eccezioni degne di nota sulla forma quadrata della nostra bandiera nazionale. La prima riguarda la bandiera marittima svizzera. Se notate un’imbarcazione battente bandiera svizzera, vedrete che il vessillo è rettangolare e non quadrato. Non è un errore. Conformemente agli standard internazionali, essa deve infatti essere rettangolare con proporzioni ben definite, come indicato nella Legge federale sulla navigazione marittima. La bandiera marittima nazionale è stata introdotta dal Consiglio federale nel 1941, durante la Seconda guerra mondiale quindi, per prevenire dei possibili attacchi.
La seconda eccezione riguarda le Olimpiadi. Il Comitato olimpico internazionale (CIO), con sede a Losanna, ha infatti deciso che a partire dai Giochi di Atene del 2004 tutte le bandiere delle delegazioni dei Paesi partecipanti devono avere lo stesso formato rettangolare. L’obiettivo è fare in modo che nessuna bandiera si differenzi, ciò che andrebbe contro lo spirito olimpico che si ispira all’uguaglianza e al rispetto tra le nazioni. Ma anche qui, una volta fatta la regola, si creano le eccezioni! E l'eccezione è stata fatta per il Nepal... ma non per la nostra Confederazione.